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SOSPENSIONE MUTUO E "CURA ITALIA"

Il Decreto Legge del 17 marzo 2020, detto “Cura Italia”, consente a chi si trovi in difficoltà economiche a causa del coronavirus la possibilità, per chi ha sottoscritto un mutuo, di sospendere il pagamento delle rate per un massimo di 18 mesi.

L’art. 54 del Decreto estende il Fondo di solidarietà mutui “prima casa” alle situazioni economiche critiche createsi a seguito dei provvedimenti restrittivi per il contenimento del Covid 19.

Viene quindi messo a carico del Fondo il “pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione”.

 Il Fondo pagherà dunque alle banche il 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione, mentre l’altra metà dovrà essere poi pagata dal mutuatario.

La banca sospenderà il pagamento delle rate per il periodo richiesto, e durante la sospensione continueranno a calcolarsi gli interessi sul capitale residuo al momento della sospensione stessa. Questi interessi, nella misura del 50%, saranno rimborsati dal mutuatario alla ripresa del normale ammortamento del finanziamento, in aggiunta alle rimanenti rate di ammortamento sino alla fine del mutuo.

La durata del piano di ammortamento sarà aumentata di un periodo pari alla sospensione richiesta, al termine della quale il cliente riprenderà a pagare le rate, composte di quota capitale e quota interessi secondo il piano di ammortamento previsto dal mutuo, aumentate degli interessi come sopra calcolati.  

I mutuatari dovranno considerare attentamente vantaggi e svantaggi di questa operazione, che può essere utile quando il debito residuo non sia elevato.

Un’alternativa valida potrebbe essere quella di avviare una trattativa con la banca per valutare la possibilità di rinegoziare la rata, anche facendo leva su eventuali vizi di usurarietà del contratto di mutuo.

Si rammenta che la domanda per accedere al beneficio va presentata alla propria banca, ma la decisione circa l’accordare la sospensione del pagamento delle rate del mutuo resta a carico della Consap, che rappresenta la società pubblica che gestisce l’agevolazione.

Immaginiamo che la trattativa con la Banca per riconsiderare la rata potrebbe avere successo, visto il difficile momento che il Paese passa e di cui non è possibile prevedere la durata.
Verrebbe da chiedere alla banca di mettersi “una mano sul cuore”, considerando che se l'economia dovesse andare a picco anche le banche subirebbero un forte contraccolpo.

E’ dunque auspicabile un accordo con quei clienti che vogliono lottare per non chiudere le proprie aziende e cercare insieme di salvare l'Italia.

Tonino Veronesi
Presidente Assoproprietari Bologna

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