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LA DETRAIBILITÀ DELLE SPESE CONDOMINIALI

Quali sono i documenti che devono corredare il Modello 730 per poter portare in detrazione le spese condominiali? Ma soprattutto, quali sono gli oneri detraibili? Quali comunicazioni deve effettuare l’amministratore di condominio per poter essere in regola con il fisco?

Nell’ampio ventaglio delle spese condominiali, i contribuenti ci possono essere delle belle sorprese. Alcune voci possono essere indicate nel Modello 730 e portano ad una riduzione delle imposte da pagare. Altre, invece, non danno diritto a nessuna detrazione. Ma soprattutto, per poter accedere alle detrazioni, è necessario che l’amministratore di condominio abbia effettuato le dovute comunicazioni all’Agenzia delle Entrate.

Prima di procedere, comunque, è necessario fare alcune premesse. Le spese condominiali, nella maggior parte dei casi, permettono di ottenere delle detrazioni per il 50% dei costi sostenuti, che risulta essere molto più alta rispetto a quella del 19% che spetta normalmente per le detrazioni Irpef. La soglia massima è fissata a 60.000 euro l’anno, ma alcuni bonus temporanei – come per esempio quello per le ristrutturazioni – permettono di accedere alla misura fino a 96.000 euro complessivi. Altri, invece, hanno dei tetti più bassi, come il bonus verde che si ferma al 36%, per un valore complessivo pari a 5.000 euro.

Questo significa che ogni singolo intervento porta ad una specifica detrazione. Gli importi e le percentuali possono variare di anno in anno. Molti bonus, infatti, sono stati introdotti temporaneamente o in via sperimentale. In alcuni casi non sono andati a regime: stiamo pensando, ad esempio al Superbonus, che in un primo momento era stato riconosciuto al 110% e poi è sceso al 90%. Dal 2025, invece, non verrà più riconosciuto. Il suggerimento, quindi, è quello di verificare a quanto ammontino esattamente le detrazioni che spettano nel momento in cui si sostiene la spesa. Nel caso in cui si fosse optato per lo sconto in fattura o la cessione del credito, non è possibile beneficiare delle agevolazioni in fase di compilazione del Modello 730.

Le spese condominiali sono detraibili

Quali sono le sono le spese condominiali che si possono portare in detrazione all’interno del Modello 730? Tra queste rientrano quelle relative ai lavori effettuati sulle parti comuni condominiali, che sono state effettuate beneficiando di uno dei tanti bonus edilizi, che il governo ha previsto per gli interventi di restauro, per la manutenzione straordinaria o per un eventuale risanamento conservativo degli edifici.

È possibile, quindi, accedere alle detrazioni fiscali nel momento in cui si effettuano i lavori che rientrano nelle seguenti misure:

  • bonus facciate, il cui scopo è il rifacimento delle parti esterne;
  • ecobonus destinato all’efficientamento energetico;
  • sismabonus per effettuare eventuali lavori di adeguamento antisismico;
  • bonus sicurezza, il cui scopo è quello di mettere a norma gli ascensori e gli eventuali impianti. Serve, inoltre, per l’installazione di sistemi di videosorveglianza di viali, scale ed androni;
  • bonus verde per i cortili ed i giardini;
  • superbonus.

Ricordiamo che, salvo l’arrivo di qualche proroga, il superbonus è destinato a scadere nel 2025. I contribuenti, sempre all’interno del Modello 730, possono continuare a godere delle detrazioni fiscali che sono state concesse negli anni passati, che sono legate a bonus che in questo momento risultano essere già scaduti. Fino ad un massimo di dieci anni, i contribuenti hanno la possibilità di fruire del credito Irpef.

A chi spettano le detrazioni nel Modello 730

Quali sono i contribuenti che possono usufruire delle detrazioni direttamente all’interno del Modello 730? Danno diritto a queste agevolazioni gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali residenziali: vi possono accedere i condomini che siano titolari del diritto di proprietà o di qualsiasi diritto reale o di godimento delle proprietà immobiliari che compongono il condominio. Le agevolazioni fiscali spettano in proporzione alle rispettive quote di proprietà, così come sono espresse all’interno delle tabelle millesimali o secondo il riparto delle spese condominiali, che deve essere effettuato rispettando i criteri riportati all’interno degli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile.

Ogni singolo condominio, compilando il proprio Modello 730, ha diritto a beneficiare della relativa detrazione nel limite delle quote che gli spettano e di quanto ha versato come spese condominiali. Si ha diritto ad usufruire delle detrazioni nell’arco di dieci anni.

Facciamo un esempio. Nel caso in cui la spesa complessiva effettuata dal condominio sia pari a 100.000 euro, il condomino che ha un valore pari a 14 millesimi ed effettivamente versato le spese condominiali, potrà detrarre 1.400 euro. Questo importo deve essere spalmato in 10 rate annuali di pari importo: quindi 140 euro ogni anno.

È possibile accedere alle agevolazioni solo e soltanto nel caso in cui le spese condominiali detraibili siano state effettivamente versate all’amministratore. Il pagamento deve essere stato concluso entro l’anno d’imposta preso in considerazione e, comunque vada, entro i termini previsti per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Cosa deve fare l’amministratore

Quando viene riconosciuta la detrazione Irpef ai singoli contribuenti, che vivono all’interno del condominio? L’agevolazione è riconosciuta per il periodo d’imposta nel quale l’amministratore di condominio ha effettuato il bonifico all’impresa, che ha eseguito i lavori. In estrema sintesi, questo significa che a fare testo è, sostanzialmente, la data di esecuzione del pagamento, non quella dell’impegno della spesa o dell’approvazione dei lavori.

I dati, che l’amministratore di condominio ha provveduto ad inviare all’Agenzia delle Entrate, dovrebbero comparire automaticamente nel Modello 730 precompilato o nel Modello Redditi. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, il contribuente dovrà provvedere ad integrare le informazioni che mancano, prima di inviare la dichiarazione dei redditi.

I lavori condominiali, anche quelli che godono delle agevolazioni fiscali, vengono normalmente approvati dall’assemblea. Trattandosi, però, di interventi straordinari l’amministratore dovrà rilasciare ai condomini interessati ad accedere alle agevolazioni, una certificazione, dalla quale dovrà risultare l’ammontare delle spese sostenute nell’anno di riferimento per gli interventi che sono ammessi in detrazione. Nella certificazione dovrà anche essere inserita la quota parte millesimale di ogni proprietario.

I diretti interessati dovranno custodire la documentazione di riferimento per dieci anni.

Quando manca l’amministratore

I condomini minimi, per i quali non vige l’obbligo di nomina di un amministratore di condominio e sono privi di codice fiscale, hanno la possibilità di beneficiare delle detrazioni fiscali. A precisarlo è direttamente l’Agenzia delle Entrate. Per accedere alle agevolazioni, è necessario rispettare le seguenti condizioni:

  • il pagamento deve essere effettuato attraverso un bonifico parlante;
  • se il condominio non ha codice fiscale, nella dichiarazione dei redditi deve essere indicato il codice fiscale del condomino che ha effettuato il bonifico;
  • la documentazione, con la quale viene attestata l’esecuzione degli interventi nelle parti comuni dell’edificio, deve essere conservata e resa disponibile all’Agenzia delle Entrate in caso di controlli o verifiche.

Fonte: QuiFinanza

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