SOS SANITÀ: OCCORRONO OSPEDALI "A FISARMONICA"

Al Sindaco di Bologna Matteo Lepore
All’Assessore alla Salute Regione Emilia Romagna Raffaele Donini
e p.c. Prof. Pierluigi Viale

 

Il Prof. Pierluigi Viale, Direttore dell’Unità Operativa di malattie infettive del Policlinico S.Orsola-Malpighi, lo scorso 13 gennaio ha rilasciato un’intervista molto interessante alla trasmissione “Tagadà” su La7, in cui ha evidenziato la necessità di riorganizzare le strutture ospedaliere per far fronte nei prossimi anni alla cura dei malati Covid.

Infatti, secondo il Professore, il virus diventerà endemico e sarà necessario costruire strutture specifiche “a fisarmonica”, dato che le esigenze di cura sono diverse a seconda delle stagioni dell’anno: i moduli potrebbero prevedere da 30 a 300 posti per i casi di bassa o media intensità, con organizzazione degli spazi molto flessibile.

In questo modo si eviterebbe la continua ricerca di letti nei vari reparti degli ospedali cittadini, permettendo così al personale sanitario, già provato da due anni di pandemia, di occuparsi dei pazienti con altre patologie, che negli ultimi due anni hanno subìto una contrazione del loro diritto alle cure.

Va evidenziata l’eccezionale competenza dei vari reparti del Policlinico S.Orsola, una struttura di eccellenza e di ricerca che al momento vede 1 letto su 3 occupato da pazienti Covid di bassa e media intensità, invece di potersi dedicare a curare altre problematiche gravi.

Il Presidente di AIPI-Assoproprietari ha incontrato il Prof. Viale per approfondire l’argomento, dato che lo Statuto della nostra Associazione prevede tra l’altro la promozione di ogni attività inerente la gestione del territorio e del vivere comune.

A seguito dell’incontro ci permettiamo qualche suggerimento, che per chiarezza esprimiamo per punti:

- Riteniamo che l’adattamento di qualsiasi struttura esistente non sia vantaggioso né economico;

- A Bologna sono presenti varie aree non utilizzate, come ad esempio i Prati di Caprara di fianco all’Ospedale Maggiore, che potrebbero essere destinate in parte a una struttura “a fisarmonica”. Inoltre altri terreni demaniali potrebbero essere riconvertiti a tale uso: i tempi burocratici di concessione dovrebbero venire notevolmente ridotti da norme specifiche, vista l’emergenza sanitaria nazionale;

- Qualora non fosse possibile l’utilizzo di terreno demaniale, si potrebbero recuperare aree industriali dismesse e in stato di abbandono in Comuni dell’Area Metropolitana, favorendo tra l’altro la riqualificazione del territorio.

 

Tonino Veronesi                                                                            

Presidente             

 

Loretta Grazia

Coordinatrice

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