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LEGGE DI BILANCIO 2024

Riassumiamo di seguito le principali novità in materia immobiliare previste nel Disegno di Legge di bilancio per il 2024. Ricordiamo che le norme citate potranno essere oggetto di modifica fino all’approvazione definitiva: i nostri Associati potranno contattarci a fine Gennaio 2024 per accertarsi dell’iter legislativo.

Superbonus 110%- Dal 1° gennaio 2024 per le villette e le abitazioni unifamiliari non sarà più possibile richiedere il Superbonus. Per i condomìni, invece, l’agevolazione è confermata al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025: gli effetti pratici per i lavori condominiali rischiano di essere molto problematici, dato che i cantieri aperti solo nel 2023 sono 36 mila e le opere ancora da completare ammontano a circa 13 miliardi di euro (monitoraggio Enea). La modifica delle agevolazioni richiederà la revisione dei piani finanziari delle opere e un forte contenzioso tra le parti. Inoltre, in caso di blocco dei cantieri si rischia di perdere anche le agevolazioni già maturate, in quanto non è possibile ottenere sconti per lavori che non vengono conclusi.

Ecobonus - L’ecobonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024, con regole invariate: sarà dunque possibile portare in detrazione dal 50 al 65%, e fino all’85% per i condomini, le spese sostenute in relazione a specifici interventi ammessi all’agevolazione. La detrazione IRPEF o IRES va richiesta in dichiarazione dei redditi ed è ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Non cambia l’elenco dei lavori ammessi all’ecobonus, che comprendono sia interventi più semplici quali la sostituzione di condizionatori o caldaie che quelli più complessi, come la coibentazione dell’edificio. Per il 2025 questa detrazione non è stata al momento prevista.

Sismabonus - Per interventi di adeguamento sismico nei condomìni, le detrazioni vanno dal 70% all’85% nel 2024, per poi non essere più disponibili nel 2025, salvo modifiche.

Bonus barriere architettoniche - Il bonus barriere architettoniche resta una delle agevolazioni più vantaggiose, in quanto prevede la detrazione del 75% ed è l’unica agevolazione che permette l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura. Questo incentivo, confermato fino al 2025, permette interventi come la sostituzione di infissi e il rifacimento di bagni, purché rispettino i parametri tecnici specifici.

Bonus ristrutturazioni 50% - Confermato per il 2024, ne è prevista la riduzione al 36% nel 2025. E’ l’agevolazione più conosciuta e più “datata”.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici - Consiste in una detrazione Irpef del 50% in dieci anni per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad un immobile oggetto di ristrutturazione. Nel 2024 il tetto massimo di spesa scende a 5.000 euro e la detrazione al momento non è prevista per il 2025. Gli elettrodomestici sono

detraibili solo se hanno l’etichetta con l’indicazione della classe energetica, non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per lavatrici, lavastoviglie e asciugatrici,  e alla classe F per frigoriferi e congelatori. Tra i mobili detraibili sono elencati: cucina, letti, materassi, comodini, cassettiere, lampadari, divani, poltrone e scrivanie. Esclusi invece tendaggi ed elementi di arredo “superflui”.

Bonus verde - Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione, se connesse all'esecuzione di questi interventi. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Il Bonus verde scadrà definitivamente il 31 dicembre 2024.

Abolito il Bonus IVA su case green - Il 31 dicembre 2023 scade definitivamente la detrazione Irpef decennale del 50% dell’IVA sugli acquisti di abitazioni in classe energetica A e B.

Affitti brevi - Aumenta dal 21 al 26% la cedolare secca sugli affitti brevi, quando viene locato più di un appartamento. Tuttavia, su un’unità immobiliare a scelta del locatore si continuerà a pagare il 21%. In sostanza, chi destina agli affitti brevi solo un appartamento è soggetto al 21%, mentre che affitta con questa modalità più appartamenti dovrà pagare il 26% di cedolare dalla seconda unità immobiliare in poi, potendo scegliere su quale appartamento godere dell’imposta ridotta. Il rincaro si applicherà ai contratti riferiti a periodi dal 1° gennaio 2024.

Norma già definitiva è quella che attribuisce ad ogni appartamento locato con gli affitti turistici un codice identificativo (CIN) assegnato dal Ministero del Turismo, che sarà inserito in un’apposita banca dati e dovrà essere indicato sia su tutti gli annunci pubblicitari che all’esterno dell’immobile. Rilevanti le sanzioni: da 800 a 8mila euro in caso di mancanza del CIN, da 500 a 5mila in caso di mancata esposizione.

Interessi legali - A seguito della frenata del tasso di inflazione, dal 1° gennaio 2024 gli interessi legali saranno dimezzati: dall’attuale 5% scenderanno al 2,5%, come previsto dal decreto 29.11.2023 del Ministero dell’Economia, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 288 dell’11.12.2023).

Dott.ssa Loretta GRAZIA 

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