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LA ROCCHETTA MATTEI SULL'APPENNINO BOLOGNESE

Rocchetta Mattei, fusione di stili architettonici.
In provincia di Bologna, nella località di Ponte sull’Appennino Bolognese, è sita Rocchetta Mattei. Una fortezza eretta nella seconda metà dell’Ottocento per volere del Conte Cesare Mattei.
E’ uno dei capolavori architettonici dell’Emilia Romagna, per via della fusione tra lo stile medievale e l’arte moresca. 
Cesare Mattei la fece costruire sulle rovine di un antico castello medievale, includendo nel progetto anche una chiesa ed un cimitero.
Rocchetta Mattei, la storia: Il Conte, che nel 1848 era un deputato del Parlamento Italiano, decise di acquistare i terreni della fortezza a seguito della morte della madre, nel 1850, e per allontanarsi dalla carriera politica e dedicarsi allo studio della medicina. 
Mattei è infatti conosciuto come il fondatore dell’Elettromeopatia. 
All’interno del suo castello creò una corte privata; qui arrivavano pazienti da ogni dove, in cerca di giovamento per le proprie malattie, ed illustri personaggi, come Ludovico III di Baviera e lo zar Alessandro II, scelsero di farsi curare dal Conte.
Per la realizzazione completa della Rocca, ci vollero parecchi anni, infatti i lavori completi terminarono solamente nel 1875. 
Nel corso della vita da castellano, Mattei modificò più e più volte il castello, fino alla sua morte avvenuta nel 1986, proprio a Rocchetta Mattei.
Durante la seconda guerra mondiale, la fortezza subì notevoli danni, riparati per mano di Primo Stefanelli, che acquistò, nel 1956, la proprietà e ne fece un albergo ristorante.
La Rocca diviene di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, nel 2006.
L’interno della Rocca: A rendere unica questa costruzione architettonica, sono la fusione dello stile medievale, presente nelle rovine del Castello della Contessa Matilde di Canossa, e l’arte moresca, tipica della cultura araba, in cui si fondono elementi arabeschi e linee essenziali. 
Un esempio dello stile orientale lo troviamo nella Loggia Carolina e nel cortile dei Leoni, riprodotto come il cortile dell’Alhambra di Granada. La stanza del Conte è rimasta quasi intatta, oggi è ancora possibile ammirare i mobili originali. All’interno della Rocca, è presente la scala delle visioni, luogo in cui è raffigurata una fantasia allegoria che rappresenta la vincita dell’omeopatia sulla vecchia medicina.

Sandro Vanelli

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