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SCADENZE FISCALI 2019

A.i.p.i. Assoproprietari Associazione ricorda le scadenze fiscali previste per il nuovo anno. 
L’IMU(Imposta Municipale Unica) eTASI(Tributo per i servizi indivisibili) con acconto al 17 giugno e saldo al 16 dicembre 2019. 
 
Cosa sono IMU e TASI?
L’Imposta Municipale Unica è l’imposta applicabile sui fabbricati in possesso, escluse le abitazioni principali. L’aliquota gravante sull’immobile è dello 0,76%, ma i comuni possono aumentarla o diminuirà sino a 0,3 punti percentuali. 
La TASI si applica al possesso o alla detenzione di fabbricati – ad eccezione dell’abitazione principale – e di aree edificabili, mentre sono esclusi i terreni agricoli. La TASI è dovuta dal titolare del diritto sull’immobile, e nel caso in cui questo sia occupato da un soggetto diverso, anche dall’occupante, nella misura stabilita dal comune in cui è posto l’immobile. L’imposta è calcolata sulla stessa base imponibile prevista per l’IMU. L’aliquota ordinaria è stabilita dalla legge per tutti gli immobili soggetti alla TASI è pari all’1%, ma i comuni possono anche ridurla fino al completo azzeramento. 

Novità 2019 – Una novità introdotta dalla legge di bilancio di quest’anno, prevede che dal 2019 Regioni e Comuni potranno aumentare le aliquote fino ai livelli massimi, cioè il 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale e il 10,6‰ per Tasi e IMU (fino al 6‰ per l’abitazione principale). Un’altra novità che riguarda IMU e TASI è la loro fusione in alcuni Comuni, con l’abolizione della Tasi si ha un aumento dell’IMU che nel saldo finale non dovrebbe discostarsi troppo dall’importo delle due imposte separate. 
Altre scadenze da ricordare riguardano l’IRPEF(Imposta sul reddito delle persone fisiche) e la Cedolare secca
L’acconto dei due importi deve essere versato in una o due rate: un unico versamento è possibile entro il 30 novembre, ovvero due rate: la prima da versare entro il 30 giugnoe la seconda entro il 30 novembre
 
Cosa sono IRPEF e Cedolare secca?
L’Irpef è un’imposta progressiva, ossia l’ammontare da pagare varia proporzionalmente in base al reddito complessivo annuale. In Italia esistono cinque scaglioni di reddito su cui gravano rispettivamente il 23%, 27%, 38%, 41% e 43% di aliquota.
La Cedolare secca si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali per la parte derivante dal reddito dell’immobile. Il regime di cedolare secca è preferito per le persone fisiche che non locano l’immobile per l’esercizio di attività di imprese o di arti e professioni. L’imposta si calcola applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti. È prevista un’aliquota ridotta per i contratti di locazione a canone concordato per immobili ubicati in comuni di alta tensione abitativa e con carenze di disponibilità abitative, tra cui Bologna, l’aliquota si è ridotta al 10% anche per il 2019. 

Assoproprietari Associazione Italiana Proprietari Immobiliari

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