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TASSE E IMPOSTE SULLA CASA
Quando si parla di immobili è indispensabile conoscere le imposte che gravano sulle proprietà immobiliari, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso. Le tasse sulla proprietà e in particolare le tasse sulla casa , come Imu e Tasi e Tari, per esempio, sono un argomento che richiede un approfondimento per capire come districarsi nella complessa macchina della tassazione degli immobili in Italia.
Quali sono le tasse sulla casa di proprietà
Le tasse periodiche a carico di un proprietario di casa che vanno versate al Comune sono tre: Imu, Tasi e Tari. Queste fanno parte della categoria delle imposte di natura patrimoniale ovvero sistemi di tassazione che si applicano a tutti i possessori di beni immobili (ad esclusione dell’abitazione principale).
IMU
Tra le principali tasse sulla casa abbiamo l’Imposta Municipale Propria (IMU). Si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari e dal 2012 ha sostituito l’ICI. È l’imposta dovuta per il possesso di abitazioni di lusso, ville, castelli,fabbricati, palazzi, aree fabbricabili e terreni agricoli. Vengono escluse dall’imposta le abitazioni principali.
È a carico del proprietario o del titolare di altro diritto reale (abitazione, uso, usufrutto, superficie, enfiteusi, superficie), del concessionario nel caso di aree demaniali e del locatario in caso di leasing. Per il calcolo dell’IMU 2023 è necessario conoscere degli elementi fondamentali come:
rendita catastale dell’immobile;
coefficiente;
aliquota stabilita dal Comune;
calcolo della base imponibile.
Le caratteristiche dell’immobile e il Comune in cui la proprietà è ubicata determinano l’importo dell’IMU. Il calcolo della base imponibile è dato dalla rendita catastale rivalutata del 5% a cui si applicano dei moltiplicatori a seconda della categoria catastale.
La formula per il calcolo dell’IMU è: (rendita catastale +5%) x coefficiente dell’immobile.
I documenti utili per il calcolo dell’IMU sono:
visura catastale;
atto di acquisto, atto di donazione o copia della dichiarazione di successione .
L’IMU non deve essere pagata:
sull’abitazione principale (se di categoria catastale diversa da A1, A8, A9) con relative pertinenze (se di categoria catastale C2, C6, C7 massimo una per categoria).
dal proprietario di una casa coniugale assegnata all’altro coniuge
il titolare del bene immobile destinato a nuda proprietà (nudo proprietario) , affittuario e comodatario.
Risultano anche esclusi dal pagamento dell’IMU:
i fabbricati rurali a uso abitativo se abitati dal soggetto che li possiede e conduce il fondo
i fabbricati rurali con uso strumentale di attività agricola
i terreni agricoli ubicati in Comuni classificati come “totalmente montani”.
Quando si paga l’IMU?
Il pagamento dell’IMU avviene indue rate . La prima rata ha scadenza il 16 giugno , la seconda rata il 16 dicembre di ogni anno. Il versamento dell’imposta può essere effettuato tramite il Modello F24 anche online oppure tramite bollettino postale .
Tasi
La Tasi è stata una tassa sugli immobili che veniva utilizzata dai Comuni per la copertura dei cosiddetti “servizi indivisibili”, quelli utilizzati in generale da tutti i cittadini come per esempio l’illuminazione pubblica. Dalla data del Primo Gennaio 2020 la Tasi è stata accorpata alla nuova IMU diventando imposta unica.
Questa imposta accorpata nell’IMU spetta a tutti i proprietari diversi dalla prima casa. Infatti da questo tipo di tassa è esentata l’abitazione principale ovvero “l’immobile nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”.
Nel caso uno di questi due requisiti (dimora fisica o residenza anagrafica) manchi, la proprietà immobiliare è considerata come seconda casa e pertanto soggetta alla TASI.
Per gli immobili di lusso che vengono concessi in locazione, una percentuale della Tasi viene richiesta anche all’affittuario.
Esistono poi altre importanti esenzioni oltre alla prima casa, tra cui quella che esonera dal pagamento gli anziani proprietari di immobili che invece di risiedere nel loro immobile si trovano in una casa di cura o in una struttura dedicata alle lunghe degenze. Ebbene, se l’appartamento di proprietà contestualmente viene affittato, si può non pagare la TASI.
Tari
La tassa sui rifiuti solidi urbani (TARI) è l’imposta versata per finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Questo tributo dev’essere versato da chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
Affinché la tassa venga applicata, basta che vi sia una condizione di utilizzo dell’immobile, come per esempio le utenze allacciate .
Per il calcolo della Tari si applicano una quota fissa con riferimento alla superficie dell’immobile ed una quota variabile data dal numero di occupanti la proprietà.
Se il proprietario di casa decide di affittare ad un inquilino sarà quest’ultimo a dover pagare la tassa sui rifiuti.
Per il pagamento della TARI le scadenze variano da Comune a Comune prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale.
Tonino Veronesi
Presidente Assoproprietari
Tonino Veronesi
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