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CEDOLARE SECCA: OLTRE 2 MILIONI E MEZZO DI CONTRATTI.

E' con grande piacere che riportiamo questa notizia sull'incremento dei contratti con tassazione “cedolare secca”. Sin dal primo momento la nostra Associazione ha spiegato quali erano i vantaggi derivati dall’applicazione di questa tassazione.

Dallo studio del Dipartimento statistico del Ministero delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi relative al 2019 risulta un dato molto positivo, emerge infatti che ben oltre 2,5 milioni di italiani nel corso del 2018, hanno scelto di utilizzare il regime della cedolare al momento della sottoscrizione dei contratti di locazione.

Che cosa si intende con “cedolare secca”.

La normativa prevede che,  il canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e relative pertinenze, può essere assoggettato alla tassazione in “cedolare secca” che sostituisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali, nonché le imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione. Non sono dovute le imposte di registro neppure nelle annualità successive o in caso di proroga o risoluzione anticipata del contratto.

Ricordiamo, he il regime della cedolare secca, attualmente, prevede due opzioni:

- 21% per i contratti di locazione  a canone libero,

- 10% per i contratti a canone concordato relativi a immobili siti nei Comuni metropolitani, ovvero Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia nonché nei comuni confinanti con questi e in tutti i comuni capoluogo di provincia, oltre ai Comuni ad alta densità abitativa.

Dallo studio del Dipartimento delle Finanze del MEF si scopre che, nel corso del 2018, i contratti di locazione immobiliare nel quale si è optato per il regime della cedolare secca sono stati, per la precisione, 2 milioni 558 mila.

Di questi, 1 milione 752 mila sono sottoscritti con aliquota al 21% per contratti a canone libero, mentre quelli con aliquota al 10% a canone concordato sono 793 mila, concentrati a livello geografico nelle  aree dove, sono previsti gli Accordi Territoriali.

A finire il quadro, ci sono circa 13 mila contratti di locazione breve, sottoposti anch’essi a cedolare secca.

Essendo lo studio del Dipartimento basato sulle dichiarazioni dei redditi, è interessante scoprire anche quale sia il “giro” economico attorno alla scelta sempre maggiore di contratti di locazione in regime di cedolare secca. In effetti il dato più evidente è quello relativo all’imponibile che sfiora i 16 miliardi di euro, dei quali 10,8 miliardi legati ai contratti con aliquota al 21% e 4,8 miliardi relativi ai canoni concordati.  Tutto questo per un “imponibile medio” di circa 6 -7.000 euro.

Riportiamo questi dati con una certa soddisfazione perché Assoproprietari cerca di spiegare nel miglior modo possibile  i vantaggi di  tutto questo, per le famiglie e per la società Italiana, tenendo conto  tra l'altro  dello stato di crisi economica che ha colpito il nostro paese .

Bologna risulta essere la città dove in proporzione agli abitanti vengono sottoscritti il maggior numero di contratti a canone concordato.

 

Tonino Veronesi

Presidente Assoproprietari

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